Libramente: 2025: da Matrone a Mirani, da Capria a Torrisi
Pubblicato il 17 dicembre 2024 • Comune , Cultura , Giovani , Scuola , Sociale , Turismo , Università • Corso Martiri della Libertà, 33, 25018 Montichiari BS, Italia
Archiviato il 2024 la rassegna letteraria Libramente organizzata dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con Libreria Mirtillo e Montichiari Musei è pronta a ripartire con un nuovo anno che proporrà una carrellata di autrici e autori, anche di fama nazionale, e con uno sguardo sempre più attento al territorio e ai temi sociali. Come conferma l’Assessore alla Cultura Martina Varone che sovrintende all’ideazione insieme con i curatori Federica Belleri e Federico Migliorati e il supporto di Paola Bosio, Marzia Borzi e Angela Franzoni, “il mio obiettivo è ampliare la gamma dei generi trattati, dunque non più solo romanzi, che restano il piatto forte della manifestazione, ma anche racconti, poesia, saggi, libri testimonianza per arrivare a pubblicazioni che possano in qualche modo indurre e riflettere su alcune vicende o tematiche di stretta attualità. Credo che Libramente potrà sempre più intercettare tutte le fasce d’età offrendo un ventaglio di elementi di richiamo. Sottolineo il buon incremento del pubblico che sta dando ragione a questo format nato nell’estate 2021 e che si sta ritagliando un suo spazio riconoscibile e apprezzato in ambito bresciano. Posso annunciare che stiamo già lavorando per la rassegna estiva, pressoché conclusa, con novità molto interessanti ma di cui daremo notizia prossimamente”. Per la stagione inverno-primavera sono otto gli incontri in programma, tutti con inizio alle 16,30 tranne il primo, Libramente Extra, che avrà luogo alle 20,30, sempre con la Sala della Riserva del Museo Lechi a ospitare i vari appuntamenti, a ingresso libero e gratuito.
Di seguito le date, gli autori e la sinossi delle opere. Tutte le informazioni sono reperibili nella pagina Facebook dedicata Libramente Montichiari e negli altri canali Facebook, Instagram e WhatsApp del Comune di Montichiari.
Venerdì 10 gennaio – ore 20,30
GIAMPAOLO MATRONE presenta “L’ultimo sopravvissuto di Rigopiano” (Newton Compton Editori). In conversazione con Federica Belleri
Il 18 gennaio del 2017, durante un'ondata di freddo e abbondanti nevicate, una slavina investe l'albergo Rigopiano-Gran Sasso Resort, nei pressi del comune abruzzese di Farindola. Al momento dell'impatto, all'interno dell'hotel si trovano quaranta persone, tra ospiti e membri dello staff, che vengono sommerse e intrappolate da un muro di neve, detriti e macerie. Ci vorrà molto tempo per tirar fuori tutti gli 11 sopravvissuti: l'ultimo estratto, il pasticcere Giampaolo Matrone, resta intrappolato in quell'inferno per 62 ore. Tra i corpi delle 29 vittime c'è anche quello di sua moglie, Valentina. La struttura, costruita in una posizione ad alto rischio, era già finita sotto inchiesta perché ritenuta abusiva, ma le indagini successive al disastro si sono concluse con poche condanne e tanti interrogativi ancora senza risposta. Questo libro testimonia l'orrore e la rabbia di chi, dopo quell'incubo di neve e silenzio, non ha mai smesso di chiedere giustizia e verità per chi è rimasto e per chi non c'è più. La testimonianza di un sopravvissuto alla terribile valanga che tolse la vita a 29 persone «È scomparso tutto in un istante: il viso di tua moglie, le voci accanto a te, i riflessi della neve sui vetri dell'albergo. Poi all'improvviso è stato solo il buio».
Sabato 25 gennaio – ore 16,30
PAOLA BARBATO presenta “La torre d’avorio” (Neri Pozza). In conversazione con Federica Belleri e Paola Bosio.
Mara Paladini ci sta provando da tredici anni, dopo aver scontato una pena in una struttura psichiatrico-giudiziaria per il tentato omicidio del marito e dei due figli. Il nome di quella donna, affetta dalla sindrome di Münchhausen per procura – una patologia che porta a far ammalare le persone che si amano per poi curarle e prendersi il merito della loro guarigione – era Mariele Pirovano, ma quel nome Mara lo deve dimenticare, perché quella persona non esiste più. Almeno questo è ciò di cui tutti vogliono convincerla. Lei però non ci crede e nella sua nuova vita in una grande città, a centinaia di chilometri dal proprio passato, ha costruito una quotidianità che la tiene lontano dal mondo, che le impedisce di nuocere ancora: non esce quasi mai e della casa procurata dai servizi sociali ha fatto una prigione di scatoloni e memorie, dove seppellire per sempre Mariele. Un giorno però nella sua torre d’avorio si apre una breccia. Comincia tutto con una piccola macchia di umidità sul soffitto, che la costringe ad andare al piano di sopra per avvertire il vicino. Potrebbe essere cosa da nulla, invece la scena che le si presenta è un uomo morto, con i segni dell’avvelenamento sul corpo. Mara potrebbe non riconoscerli, quei segni; Mariele invece non ha dubbi, perché così ha quasi ucciso le tre persone che amava di più. Ora Mara sa che è stato tutto inutile, che il suo passato l’ha riagguantata: ora Mara sa che l’unica possibilità è la fuga, da chi vorrà incolparla di quell’omicidio e da chi invece lo ha commesso per incastrarla.
Sabato 8 febbraio – ore 16,30
ITALO BONERA presenta “È stata legittima difesa” (Ianieri Edizioni). In conversazione con Federica Belleri
Nello squallore d’una provincia asfittica, dove ognuno non riesce a comunicare se non con sé stesso, Gabriele, quarantenne basic, vive una mediocre normalità: la bella moglie, i figli, gli amici del bar, la macchina, il lavoro. E un immaginario ascoltatore delle sue lamentazioni, “il vecchio del Campari”, sintomo d’una precarietà di equilibrio, detrito d’un trauma passato. La routine del protagonista viene sconvolta dall’incontro con Leonarda, decisa a succhiare la vita fino all’ultimo respiro e a fare tutto ciò che non hai mai osato prima, senza rimpianti e finché il destino glielo concederà. La loro relazione clandestina è magnetica, irrazionale, sensuale e diventa in breve uno scontro tra mondi in rotta di collisione, mettendo in luce i rapporti tossici di Gabriele e la sua smodata ansia di controllo.
Sabato 22 febbraio – ore 16,30
ROSA TERUZZI presenta “La ballata dei padri infedeli” (Sonzogno). In conversazione con Federica Belleri.
Tornata dalla prima vacanza con Gabriele, nella Milano grigia di fine ottobre, Libera è in preda a un turbine di emozioni: se da un lato l’attrazione che prova per lui è innegabile, dall’altro è in crisi per le avance di Furio e per via della richiesta del commissario di appendere le indagini al chiodo – specie adesso che è così vicina a scovare il Gatto con gli Stivali, all’anagrafe Diego Capistrano, il rapinatore mascherato che potrebbe essere suo padre. Nonostante le incertezze, Libera decide di dare comunque la caccia al latitante – affiancata dalla madre Iole e dalla Smilza, le socie di sempre –, ancora più determinata a far venire a galla la verità. È così che le Miss Marple del Giambellino scoprono che l’uomo è rientrato in città, e che sta portando avanti un’indagine privata: Hamma, il padre del suo protetto, è scomparso dopo una rissa con un gruppo di peruviani, lasciandosi dietro una scia di sangue. Era uno spacciatore, e tutto fa pensare a una resa dei conti tra bande rivali; ma il suo corpo non è mai stato ritrovato, e Capistrano e le donne della famiglia Cairati sono decisi a vederci chiaro: finiranno per unire le forze, svelando segreti che avranno conseguenze insidiose e taglienti come spine.
Sabato 8 marzo – ore 16,30
CAROLINA CAPRIA presenta “Maestre” (HarperCollins). In conversazione con Paola Bosio.
Essere una bambina, e poi una donna, vuol dire imparare fin da subito cosa si può fare e cosa non si può fare, vuol dire imparare che certe qualità, come il coraggio, l’audacia e l’indipendenza, non sono prettamente femminili, e che reprimere i propri desideri è normale, e consigliabile. Meglio restare ai margini e attendere passivamente un salvatore o, nella più sfortunata delle ipotesi, la provvidenza. E se molti libri non fanno che confermare la certezza che soltanto gli uomini possono compiere gesta intrepide e che alle donne spetta il compito di accogliere gli eroi di ritorno dalle loro mirabolanti avventure, Carolina Capria ci conduce in un viaggio illuminante nella più grande letteratura femminile di tutte le epoche e ci mostra che un’altra strada è effettivamente percorribile. Perché di maestre nei libri ce ne sono moltissime, grandi scrittrici come Jane Austen e Toni Morrison, e grandi eroine come Jane Eyre, che ci insegna che una donna può salvarsi da sola, o Scarlett O’Hara che ci dimostra che una donna può mettersi al comando. O ancora Modesta, la protagonista dell’Arte della gioia di Goliarda Sapienza, che ci ricorda quanto sia importante mettere se stesse al primo posto e non illudersi di trovare la felicità dove viene richiesto solo il sacrificio. Dei propri desideri, delle aspirazioni, dei sogni.
Sabato 15 marzo – ore 16,30
CRISTINA CAPPELLINI presenta “Fino all’ultima salita” (Puntoacapo). In conversazione con Federico Migliorati.
Ester non avrebbe mai pensato che un servizio di chiusura del telegiornale l’avrebbe portata a una corsa affannata tra la Francia e l’Italia, per riavvolgere il nastro della sua vita e tornare all’origine di un dramma mai superato e di un amore interrotto bruscamente. Dal mare della Costa Azzurra al Triangolo Lariano, passando per Roma e altri luoghi significativi, si dipana un viaggio destinato a coinvolgere molte persone e a mettere in ordine le tessere di un mosaico fatto di accadimenti e di forti emozioni, nella ricerca della verità. Perché una vita senza verità è solo una vita a metà.
Sabato 22 marzo – ore 16,30
SEBASTIANO TORRISI presenta “Perché tutto questo” (Serra Tarantola). In conversazione con Marzia Borzi.
Dante ed Erika. Marito e moglie, amici e complici. Papà e mamma di Santiago e Marta. Una normalissima famiglia. La bellezza di ciò è proprio il fatto che non devono per forza esserci avvenimenti carichi di pathos o di suspence: la vita normale è quella che appartiene a tutti noi e non per questo è meno densa di attrattiva e fascino. Seguiamo insieme il percorso di due genitori alle prese con figli adolescenti, molto diversi tra loro. Le difficoltà sono all’ordine del giorno e, a volte, pare di non potercela fare. L’insegnamento prezioso è la forza insita nei due personaggi principali: il loro cercare di trovare soluzioni, comprendendo che a volte è davvero necessario chiedere aiuto.
Torrisi svela il passato e gli intrecci dei personaggi, offrendo un moderno spaccato del modello di famiglia attuale: genitori lavoratori, attenti e accorti, figli adolescenti sempre più disorientati in un mondo che corre veloce, metropoli che cercano di essere a misura d’uomo. Sullo sfondo domina l’amore: protagonista indiscusso di questo romanzo metropolitano.
Sabato 29 marzo – ore 16,30
ENRICO MIRANI presenta “Il Brigadiere del Carmine e i ladri gastronomici. Brescia 1920” (Liberedizioni). In conversazione con Federica Belleri.
Inverno 1920, la Prima guerra mondiale è terminata da poco più di un anno e Brescia fa i conti con l’eredità del conflitto. Nelle caserme migliaia di soldati attendono il congedo per tornare finalmente a casa. La violenza è una diffusa pratica quotidiana, la criminalità è aumentata insieme alla miseria e alle tensioni sociali e politiche, i bordelli traboccano di prostitute e clienti. Una mattina di gennaio sulla salita per il Castello viene trovato il cadavere di un giovane, orrendamente assassinato. Negli stessi giorni una banda di ladri svuota botteghe e negozi. È l’inizio di un incubo per Francesco Setti. Il nostro Brigadiere indaga, partendo come al solito dal contesto in cui maturano i delitti. Setti batte vie, piazze, quartieri popolari insieme al fedele appuntato Mario Serafini. Stavolta, però, deve anche guardarsi le spalle, perché qualcuno trama contro di lui.